Maurizio Sala
Consulente verticale automotive, già concessionario Opel, Saab e Volvo. Figlio di Enrico, Direttore Commerciale in Alfa Romeo dal 1955 al 1980, e nipote di Giuseppe Luraghi.
Già, allora nessuno di noi bambini sapeva che quelle macchinine con cui giocavamo ore ed ore in cortile e che abbiamo distrutto facendole correre su improbabili piste tracciate nella ghiaia dei giardini pubblici sarebbero diventati degli ambitissimi ed introvabili pezzi da collezione! Niente paura! C’è un artigiano di Milano che resiste dal 1957 e tutt’ora produce quegli splendidi modellini: la TOGI, fondata da un ex-dipendente dell’Alfa, il Signor Lorenzini. Negli anni ’60 mio nonno Giuseppe Luraghi ne aveva sempre qualcuna nel suo ufficio, ed una volta ne regalò un’intera serie al Presidente Saragat in visita allo stabilimento di Arese, allora vanto dell’intero Paese ed ora divenuto uno sterile centro commerciale aperto 7 giorni su 7 per soddisfare la compulsione all’acquisto di qualche frustrato.
Le aziende italiane scattarono immediatamente ai primi posti della produzione mondiale per qualità, contendendosi il primato con i francesi, anche per quel senso del bello, quel tocco artigianale – nel senso migliore della parola – che è presente anche nelle grandi industrie italiane.
Oggi ci sono aziende che producono modellini perfetti in ogni dettaglio, come NeoScale, Kess Model, Minichamps, M4, AutoArt e decine di altri, incluse mini-collezioni dall’eccellente rapporto qualità-prezzo che si acquistano in edicola insieme alle dispense della storia dell’Alfa Romeo o di Fiat e Ferrari.
Ma solo le mitiche riproduzioni degli anni ’60, ’70 ed ’80 fabbricate da Norev, Dinky, Corgi, Politoys, Mercury, Penny (oggi quasi tutti scomparsi stritolati dalla crisi) possono dare forti emozioni e far aumentare il battito cardiaco, forse perché ci riportano alla mente i pomeriggi trascorsi in cortile.
Che dire dei modelli telecomandati RE-EL che trovamo a Natale sotto l’albero (se ci eravamo comportati bene), o quelli filoguidati della Wega con cui facevamo morire d’invidia tutti gli amici del cortile…
Nel 1968 si potevano anche ascoltare le canzoni dell’Equipe 84 con una radio AM/FM a forma di Alfa Romeo 33-2 Daytona, con un altoparlante nel cofano motore; oggetti ora introvabili, persino nei mercatini bric-à-brac.
Hey, bambini, per favore state alla larga: questi non sono… giocattoli, ma se volete vedere delle bellissime macchinine, stupendi modellini e riproduzioni di prototipi che hanno fatto la storia di quell’Alfa Romeo che noi tutti amiamo, allora fatevi accompagnare dal papà al Museo Alfa Romeo Cozzi di Legnano ove, nel Cozzi Lab, ne custodiscono un’intera collezione!
Un saluto a tutti! Maurizio