La voce di Silvia Nicolis aggiunge i regali sotto l’albero del Museo Fratelli Cozzi. Un racconto speciale per la nostra rubrica #Teloracconto che questa volta sarà dedicata a un’auto iconica per il Museo Nicolis. Ascolta il suo racconto!

Immaginate un tavolo. Sedute tre donne dall’aspetto diverso, ma tutte con uno stile e un carattere deciso. Sorridono, forse brindano con un calice di vino rosso e parlano. Si riconoscono nelle parole  e raccontano con passione, emergono così modi di dire, inflessioni regionali, vocali che si chiudono e si aprono come un sorriso.

Di cosa parlano? Motori, ovviamente! Eh sì, stracciamo una volta per tutte le stereotipo “donne e motori” per come lo abbiamo conosciuto, e proviamo a pronunciarlo così: “Donne e motori, gioie e basta!” e se le donne che immaginiamo sono Mariella Mengozzi, Elisabetta Cozzi e Silvia Nicolis, capirete subito che l’argomento si fa molto interessante!

Ed è proprio SILVIA NICOLIS, che abbiamo incontrato in questa puntata speciale di #Teloracconto e, dobbiamo essere sinceri, è stato un piacere ritrovare nella sua narrazione parole che sentiamo appartenerci: passione, famiglia, ricordo ma anche, economia, turismo, scuola e… una su tutte: CULTURA!

Eh sì, perché è questo che fanno i Musei, partono da un tema per allargare l’orizzonte culturale e territoriale promuovendo l’economia del nostro Paese, un’economia che non può prescindere della ricchezza più grande che abbiamo (e che non tutti possono vantare): un patrimonio culturale eclettico e vastissimo.

Vi lasciamo dunque al racconto di Silvia e vi consigliamo di seguire il nostro canale YouTube dove potrete ascoltare tutte le puntate di Teloracconto, dove ritroverete anche la piacevole chiacchierata di Mariella Mengozzi del MAUTO di Torino: Piemonte, Lombardia e Veneto, uniti dalla voce delle tre signore dei motori e della cultura d’impresa. Buon ascolto!

CONOSCI IL MUSEO NICOLIS?

E’ uno dei più prestigiosi musei privati in Italia e in Europa. Aperto a varie forme di innovazione e sperimentazione, è vivace promotore di cultura e punto di attrazione per l’intero territorio. Gestito con criteri manageriali, è riconosciuto come esempio efficace e concreto di Museo–Impresa, cioè di istituzione culturale non convenzionale che promuove conoscenza e innovazione senza perdere di vista obiettivi di crescita e sviluppo.

Il museo racconta, attraverso centinaia di automobili, motociclette e biciclette, l’evoluzione dei mezzi di trasporto degli ultimi due secoli. Ma c’è molto di più in questo Museo-non-Museo: macchine fotografiche e per scrivere, strumenti musicali, oggetti introvabili.