CULTURA

Bentornati a scuola

26 agosto, 2019

Ultimi giorni di vacanza, il ritorno a scuola inizia a impensierire studenti e insegnanti, ma non vi preoccupate… ci saranno belle sorprese.

Sono oltre 500 gli studenti che hanno collaborato con il Museo Fratelli Cozzi fino a ora per l’alternanza scuola-lavoro, stage o per percorsi di ricerca.

In questi anni abbiamo collaborato esclusivamente con studenti delle scuole secondarie di secondo grado, post diploma e università, ma il prossimo anno scolastico vedrà allargare la nostra offerta formativa anche agli studenti delle scuole primarie di secondo grado. In particolare la Città di Legnano ha accettato la nostra proposta coinvolgendo le scuole medie del territorio nelle visite guidate che verranno organizzate a partire dal prossimo ottobre.

Vogliamo rivolgere un ringraziamento speciale a Elena Bottini, dirigente degli uffici Istruzione e Pari Opportunità di Legnano, che ha accolto con entusiasmo la nostra proposta e ha rappresentato un punto di incontro tra le scuole e il Museo. 

Perché portare gli studenti al Museo Fratelli Cozzi? 

Probabilmente per gli studenti, le nostre “piccole”, saranno semplici oggetti. Oggetti concreti però. Di una storia concreta. La storia dei genitori (forse), dei nonni (sicuramente), la storia della città in cui studiano, del Paese in cui vivono.

Il nostro intento è di stupirli facendo scoprire loro come dietro a ogni oggetto che usiamo o acquistiamo, si nascondano storie incredibili che, incrociandosi, creano la Storia. Che il Futurismo sia realtà? Che la tecnologia sia un fatto? Che la geografia di una città sia un album di ricordi? Che la Bellezza non sia superflua, ma necessaria? Cerceremo insieme agli studenti e ai loro insegnanti le risposte a queste (e molte altre) domande.

Durante la visita non mancheremo di seminare qualche riflessione dedicata al rispetto dei beni comuni, alla condivisione e all’etica nella comunicazione perché, come sapete, al Museo “Donne e Motori… sono gioie e basta!”

“L’Italia possiede la maggior parte delle ricchezze artistiche del pianeta; dopo di noi viene la Spagna e non arriva ad accumulare i tesori della Toscana. Ma anche questo, salvo eccezioni, ha smesso di eccitarci”.
(Beppe Severgnini)”