CINEMALFA 5°PUNTATA
Piedipiatti
08 maggio, 2020
Roma e Milano. Trastevere contro Navigli. Come finirà il match di comicità tra i due irresistibili Piedipiatti Enrico Montesano e Renato Pozzetto? Saranno loro i protagonisti del nostro drive-in di oggi con la loro pellicola record di incassi. Buona Visione
Quante volte noi alfisti ce lo siamo sentiti dire: “sei guardia o sei ladro?”. Eh sì, perché le Alfa sono state pratagoniste degli inseguimenti più spettacolari della storia, e il cinema non ha potuto esimersi dal raccontarli. Talvolta lo sfondo era drammatico, altro decisamente più comico, come nel caso del film che stiamo per “vedere” nel nostro Drive-In virtuale, organizzato in collaborazione con Cinemalfa e Museo Fisogni.
Lasciamo spazio ai due “Piedipiatti” più improbabili di sempre che, forse non hanno saputo portare ordine e disciplina, ma hanno regalato tantissime risate in questa coppia comica che sposa Trastevere e i Navigli. Buona Visione.
#LaCulturaNonSiFerma #DistantiMaUniti
#LaCulturaCura #InsiemePerIlClassico
Piedipiatti (1991)
Durata 88 minuti – Genere: commedia, azione – Regia: Carlo Vanzina
Cast: Renato Pozzetto, Enrico Montesano, Victor Cavallo, Angelo Bernabucci, Tony Sperandeo, Mirella Falco, Pino Ammendola, Nello Pazzafini
Una coppia comica imbattibile, Roma e Milano che si uniscono in un’indagine dai ritmi serrati che non manca di spunti comici. Pozzetto e Montesano girano una specie di “Bad Boys” ante litteram che si svolge tra Milano, Roma e Venezia con inseguimenti, ingressi “fragorosi” con l’automobile in metropolitana, sparatorie ed arresti rocamboleschi. La coppia di attori si era già vista in “Noi Uomini Duri” dove aveva dato prova di grande affiatamento.
I nostri “bad boys” durante le loro indagini, utilizzano una Alfa 75 bianca con antenna CB a calamita e lampeggiante blu, praticamente una tipica autocivetta degli anni 90.
Memorabile la scena dell’ingresso in metropolitana (Molino Dorino) con la famosa frase “…affronto zona biglietti spacco e chiudo!” durante l’inseguimento con una BMW 320 mentre il Teledrin di Camurati (Pozzetto) squilla a causa della moglie che gli chiede di portare a casa le michette.
L’indagine, nonostante gli ostacoli dovuti alla potenza politica dei personaggi coinvolti, si concluderà con l’arresto dei colpevoli in una splendida Venezia.
Un incasso di circa 7 miliardi di lire ed un notevole successo di pubblico per questo film nelle prime 2 settimane di proiezione, nonostante la contemporanea uscita di “Johnny Stecchino”.
Curiosità: pare che Pozzetto e Montesano siano stati arrestati alla fine delle riprese a Venezia perché non autorizzati dalle Autorità all’uso delle moto d’acqua per le riprese.
VERDE O SUPER? CE LO SPIEGA IL MUSEO FISOGNI
Il film uscì nel 1991, anno in cui a tenere banco, in ambito automobilistico, era il dibattito ambientale,
relativo in particolare alla diffusione della “benzina verde”, ovvero senza piombo.
Particolarmente attivo, in questo campo, era il gruppo Fiat-Alfa-Lancia, che sfornava 1200 auto catalizzate al giorno. Il mercato italiano, tuttavia, risultava ancora poco propenso a questa prima svolta “green”, e si cercava di incentivare in ogni modo l’acquisto di auto meno inquinanti. In questo senso era impegnata in particolare l’Alfa Romeo, che alla fine di novembre presentò “inedite versioni ecologiche della berlina 33 e della famigliare Sport Wagon”, dotate entrambe di catalizzatore e di moderna iniezione elettronica. Del resto, proprio nella clientela Alfa stava aumentando una certa “coscienza ecologica”, con una netta crescita di immatricolazioni catalitiche tra il 1990 e il 1991, destinate a crescere ulteriormente negli anni successivi.
Nuove soluzioni si stavano sperimentando anche nelle grandi città, tra cui Roma, Milano e Venezia – dove il film è ambientato – in cui dal 1992 sarebbe stato in commercio un nuovo tipo di carburante, contenente minori quantitativi di zolfo.