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Brandscape Radici Future, questo il tema del convegno organizzato da Promemoria e da Lavazza e a cui Museimpresa ha aderito. Ma cosa significa Brandscape? Secondo l’antropologo John Sherry, accreditato per aver coniato il termine nel 1986, la parola è una miscela di marca e paesaggio.
Brandscape è anche il luogo ideale di un ritrovamento di umanesimo industriale che riconsidera la centralità della persona in relazione all’ambiente di lavoro in cui opera e alla società in cui agisce.
Con questi presupposti nasce Nuvola Lavazza, che vuole essere nel suo intento un portale aperto sul mondo, un ecosistema che mette in relazione l’ambiente e le persone che hanno fatto grande il marchio Lavazza. Per qualcuno è utopia, per altri un sogno. Un sogno fatto di accoglienza, dialogo, condivisione. Perché la nuvola per sua natura accoglie, dialoga, condivide. A cominciare dal fatto che basta avvicinarsi per scoprire che si può varcare la soglia proprio come si entra fra le nuvole: l’accesso è libero, chiunque può attraversare il grande atrio […], intorno al complesso non ci sono muri, ma solo panchine e un giardno con le sue aiuole ricco di alberi. (Tratto dal volume “Nuvola Lavazza” – Cultura d’Impresa e trasformazioni della città”).
A presentare il progetto Nuvola Lavazza Marco Montemaggi, sociologo, esperto di Heritage Marketing, Brand Identity e Corporate Comunication, che ha definito i musei come “arche della conservazione, protagonisti della cultura territoriale“. Una definizione che disegna i contorni culturali, oltre che fisici, che le imprese, la loro testimonianza e la restituzione verso le città e la società, hanno. Parole forse ispirate dalla visione di Leon Battista Alberti che già nel 1436, così parlava della cupola di Filippo Brunelleschi a Firenze: “Chi mai sì duro e sì invido non lodasse Pippo architetto vedendo questa struttura sì grande, erta sopra i cieli di Firenze, ampla tanto da coprire con la sua ombra tutti i popoli toscani […]”.
Montemaggi ha dialogato con Giuseppe Lavazza (Vicepresidente), l’Arch. Cino Zucchi e Andrea Montorio, Promemoria “L’archivio storico spin-off del museo” Mirko Cerami, RAA More than a museum prima di presentare l’approfondimento “Cultura e strategia d’impresa per un nuovo umanesimo industriale”, dove ha partecipato anche Dario Voltattorni in rappresentanza di Museimpresa.
E’ stato un privilegio per noi poter visitare in anteprima il Museo Lavazza e degustare un light lunch che ci ha stupiti e conquistati al Condividere, il ristorante gourmet disegnato dal premio Oscar Dante Ferretti e pensato dallo chef Ferran Adrià, ai quali si unisce il talento dello chef Federico Zanasi: “Riporteremo al centro la storia del cibo italiano, per far sì che a tavola si riesca a vivere un’esperienza di condivisione autentica, avvicinabile, comprensibile e proiettata verso il futuro“, ha dichiarato lo chef.
La giornata si è conclusa con l’Assemblea Annuale dei Soci Museimpresa che ha accolto con un applauso l’ingresso nell’associazione anche del Museo Lavazza. Prossimo appuntamento a Napoli per il seminario residenziale e con la Settimana della Cultura d’Impresa che si terrà il prossimo novembre, per la quale stiamo già preparando un programma tutto da Condividere, Nuvola Lavazza docet.
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Architetto Cino Zucchi
Cino Zucchi, architetto Milanese classe 1955, si è laureato al MIT di Cambridge in Arte e Design e in Architettura presso il Politecnico di Milano (1979), dove è docente di Progettazione Architettonica e Urbana. Ha tenuto numerosi seminari e conferenze nelle più prestigiose università e accademie come quelle di Harvard, Firenze, Madrid e Zurigo.
Lo studio Zucchi ha realizzato progetti noti e premiati, indirizzati soprattutto al ridisegno di aree industriali, rurali e di rilevanza storica, tra i quali spiccano la fabbrica ex-Junghans a Venezia; il progetto per il settore 2b-2c dell’area ex Alfa Romeo Portello a Milano; il porto di Epano Skala a Mytilene-Lesbo; la riforma dell’area mineraria a Herten nella Ruhr e quella di Keski Pasila a Helsinki.
Membro attivo dell’organizzazione e dell’allestimento di numerose Triennali di Milano, il lavoro di Zucchi è stato esposto più volte alla Biennale di Architettura di Venezia: l’installazione Copycat (2012) si è aggiudicata la menzione speciale della giuria, per avere rappresentato in modo migliore il tema relazionale “Common Ground” della Biennale.
Curiosità dal Museo Fratelli Cozzi: Volete sapere un segreto? Fu proprio l’arch. Cino Zucchi a consigliare a Elisabetta Cozzi gli architetti Gabriele e Oscar Buratti per la realizzazione della Concessionaria e quindi del Museo!!!
Tra i suoi progetti più famosi spiccano
– Copycat. Empathy and Envy as Form-makers – Biennale di Venezia (Italia), 2012
– Edifici residenziali al Nuovo Portello, Milano (Italia), 2008
– Museo Nazionale dell’Automobile, Torino (Italia), 2005
– Progetto per il settore 2b-2c dell’area ex Alfa Romeo Portello, Milano (Italia), 2003
– Masterplan Central Pasila, Helsinki (Finlandia), 2003
– Progetto dell’area Ex Junghans, Venezia (Italia), 2002
– Museo privato di stampi per tessuto, Milano (Italia), 1999
– Ristrutturazione del quartiere Fiera ad Abbiategrasso (Italia), 1997
– Edificio per uffici e museo privato, Casorezzo, Milano (Italia), 1990-1994