Il NUOVO Quadrifoglio 1985
10 novembre, 2021
Com’era la vita in Italia nel 1985?
Stando alle copertine dei Quadrifoglio pubblicati in quell’anno, dorata (e argentata).
Un gusto grafico tutto anni ‘80, carico di aspirazione al benessere – cosa c’è di più ricco e lussuoso dell’oro e dell’argento? – nonostante in Italia e nel mondo ci fossero già le prime avvisaglie della perdita dell’innocenza (anni ‘90) e delle crisi politiche ed economiche (anni 2000).
Il 19 luglio del 1985 è il cosiddetto “venerdì nero della lira”, con la svalutazione dell’8% della nostra vecchia moneta e il cambio con il dollaro a 2.200 lire.
È invece di dicembre l’attentato palestinese all’aeroporto di Fiumicino e di novembre il rinvio a giudizio da parte della Procura antimafia di Palermo per oltre 700 persone sospettate di appartenenza a Cosa Nostra.
Non va tutto bene, ma gli italiani vogliono sentirsi al sicuro. Tra sogni d’oro, e d’argento.
Benvenuti ancora una volta nell’archivio Cozzi.Lab: sfogliamo insieme i Quadrifoglio del 1985 conservati da Pietro Cozzi.
“Ti salutiamo con in gola il pre-magon e nel cuore un bell po’ di tristezza” Ernesto Gastaldelli, dalla poesia Ciao Portell
“lo faremo con mano leggera, dando cioè alla fantasia e all’immagine ruoli predominanti”
ettore massacesi, parlando della rinascita de il quadrifoglio”
IN PRINCIPIO ERA ALFA
La storia degli stemmi Alfa Romeo è un argomento capace di appassionare davvero gli estimatori delle auto più eleganti d’Italia: il Quadrifoglio aveva già trattato la questione stemmi nel 1970, ma nel 1972 e ancora nel 1982 ulteriori modifiche del logo hanno richiesto nuovi aggiornamenti per gli appassionati!
Vediamo allora lo stemma in vigore nel 1970 ancora con i nodi sabaudi stilizzati (era stato disegnato nel 1950) trasformarsi in un più sobrio simbolo ma pur sempre coronato da un cerchio d’argento nel 1972 e quindi in un pulito logo molto simile a quello moderno nel 1982.
Conosci tutti i loghi Alfa? Qual è il tuo preferito?
LA FABBRICA DEI DESIDERI
Ancora focus sul mondo Alfa Romeo, questa volta sui manifesti pubblicitari.
Valerio Castronovo parte dalle più celebri campagne pubblicitarie per tratteggiare la storia dell’Italia e della sua cultura d’impresa nel 900, un secolo denso di avvenimenti e di novità tecnologiche.
Incredibile come, anche senza avere nozioni di linguaggio grafico, sia semplice riconoscere lo stile comunicativo del ventennio fascista piuttosto che degli anni Cinquanta.
Cos’è, dopotutto, la storia della pubblicità se non la storia di un desiderio, di uno status symbol, inserito nel suo contesto dell’epoca?
SALVI PER UN PELO
Negli anni Ottanta Alfa Romeo strizza gli occhi a una nascente coscienza ecologista: sono, infatti, gli anni d’oro del WWF – ospite d’onore di questo numero del Quadrifoglio è infatti l’ex presidente italiano Fulco Pratesi – ed è proprio nel 1985 che una ricerca pubblicata sulla rivista Nature ha dimostrato una correlazione tra i CFC delle bombolette spray (comprese le lacche per i capelli) e il buco dell’ozono.
Noi oggi, a distanza di 36 anni, possiamo goderci le foto naturalistiche di quei tempi!
IL MODERNARIO
Ecco un cenno a una passione comune per gli italiani sia negli anni Ottanta sia nei Duemila e oltre: il modernariato.
Nella rubrica “Il modernario” di Roberto Tabozzi si parla della passione per il design “vintage” degli anni Cinquanta e Sessanta: erano passati appena 20/30 anni da quell’epoca e già si era compreso il valore di pezzi storici come la poltrona Sacco di Zanotta e la lampada Arco di Castiglioni.
Noi conosciamo molto bene il valore di quel tipo di design: infatti alla storia di un’azienda come Velca abbiamo dedicato una mostra qui al Museo!
A PORTELLO CHIUSO
Infine, una rubrica intera dedicata alla chiusura dello stabilimento Alfa Romeo del Portello.