CULTURA
Forse non tutti sanno che…
28 settembre, 2020
Avete visto esposta la 155 Q4 “Record di Velocità” con il suo paracadute e la 75 Evoluzione, ma c’è un altro oggetto che ci lega in modo costante a Milano Rho Fiera…
Chi ha visitato Autoclassica in questi giorni, ha potuto ammirare la nostra Alfa 155 Q4 Rercord di Velocità, esposta presso lo stand CMAE, insieme al suo celebre paracadute utilizzato in frenata dopo che Gianni Marin, allora direttore di Gente Motori, conquistò il record sfrecciando a 185 miglia orarie. Ovviamente non potevamo far uscire da sola la “piccola” e così abbiamo chiesto alla 75 Evoluzione di accompagnare la sorella, sotto l’occhio vigile dell’Alfa Club Milano, capitanato da Andrea Vecchi. Nonostante le precauzioni, abbiamo “beccato” la nostra rossa fare le ore piccole, ma non temete, abbiamo controllato e non ha “alzato il contagiri”.
Ma forse non tutti sanno che … c’è un altro oggetto che lega costantemente il Museo Fratelli Cozzi con La Fiera di Milano Rho.

Questo legame risale a dieci anni fa quando, in occasione dei 100 anni di Alfa Romeo, il Registro Italiano Alfa Romeo donò una preziosa opera d’arte realizzata e firmata dal Centro Stile Alfa Romeo e da Agostino Bonalumi. Per realizzare il momumento, vennero realizzati 100 multipli in bronzo in scala 1:10, acquistati e contesi dagli appassionati di tutto il mondo che hanno così finanziato la realizzazione dell’originale monumento collocato all’ingresso della Fiera Milano Rho, omaggiando la memoria di Alfa Romeo.

Il multiplo 60/100 (omaggio ai 60 anni di attività di Pietro Cozzi) è custodito presso il Museo Fratelli Cozzi: alto 40 centimetri, si sviluppa per 47 centimetri in lunghezza e circa 25 centimetri in larghezza; pesa circa 12 Kg e, come ogni esemplare, è firmato dal Centro Stile e da Bonalumi, numerato a mano e corredato da certificato di autenticità.
Modello 60/100, custodito presso il Cozzi.Lab
Agostino Bonalumi (Vimercate, 10 luglio 1935 – Desio, 18 settembre 2013) è stato un pittore italiano, considerato una delle figure più rilevanti dell’arte astratta del ‘900. Dopo studi di impostazione tecnico-meccanica Bonalumi si inserì giovanissimo nel clima artistico di Milano, frequentando lo studio di Enrico Baj dove conobbe Lucio Fontana, Piero Manzoni ed Enrico Castellani. Riconoscendo la fine della spinta propulsiva dell’arte informale, collaborò alla rivista Azimuth che proponeva l’azzeramento totale dell’esperienza artistica precedente ed un nuovo inizio, basato su un nuovo patto con il progresso sociale. Tale azzeramento venne realizzato da Manzoni, Castellani e Bonalumi con l’utilizzo di tele monocrome (spesso totalmente bianche), estroflesse con varie tecniche in modo da creare effetti di luci ed ombre cangianti con l’inclinazione della sorgente luminosa. L’opera di Agostino Bonalumi, pur nella costante fedeltà al mezzo artistico inizialmente scelto, è considerata da molti critici estremamente fantasiosa e sempre nuova nella creazione di giochi di luci ed ombre nuovi ed originali. Particolare attenzione va segnalata sul lavoro degli anni settanta-ottanta, con ombre prospettiche contrarie alle direzioni delle normali sorgenti di luce, creando appunto un effetto disorientante, questo approccio è da spiegarsi come elemento di rottura agli standard pittorici tradizionali, di fatto se nel corso della storia dell’arte l’uomo ha sempre studiato la prospettiva per creare un effetto pittorico realistico, Bonalumi la ribalta, o la distorce creando un suo personale “punto di vista” in linea con il movimento primiano di cui faceva parte. Nel 2001 ottenne il premio del Presidente della Repubblica. Nel 2002 ha presentato l’opera ambiente al Museo Guggenheim di Venezia. Ha esposto anche, fra le numerose mostre a lui dedicate, alla Biennale di San Paolo del Brasile (1966), alla Biennale di Parigi (1968) e al Museum of Art di Fort Lauderdale in Florida nel 1981. Nel 2006 ha ricevuto il Premio Artista dell’anno. Le opere di Bonalumi sono attivamente ricercate dai collezionisti di tutto il mondo ed è costantemente scambiato nelle aste più prestigiose quali le famose “Italian Sales” di Londra. Nel 2018 Palazzo Reale di Milano in collaborazione con il Museo del Novecento gli dedica la mostra Bonalumi 1958-2013, antologica comprensiva di oltre 120 opere.