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Grand Prix di Belgrado: “We did it!”

04 settembre 2024

Grand Prix di Belgrado: tre giorni incredibili a bordo della Junior Zagato. Mettetevi comodi, il racconto sta per iniziare…

Belgrado – Oltre 2000 Km in tre giorni: scusate, non abbiamo resistito all’idea di vivere una nuova avventura alfista capace di far correre la passione per le auto e per la cultura… oltre i confini. “Yes, we did it!”, c’eravamo anche noi al Grand Prix di Belgrado con Elisabetta Cozzi alla guida della Junior Zagato del Museo per una tre giorni e con lei ha portato tutte le nostre “Donne Alfa” presentate all’Italian Institute for Culture, accolte dal direttore Roberto Cincotta e da Giorgio Andrian direttore Grand Prix Belgrado. Come abbiamo fatto? Accostate, tirate il freno a mano e gustatevi il racconto di una tre giorni indimenticabile.

La sede del consolato, Elisabetta con Roberto Cincotta e la presentazione della mostra fotografica

DAy 1: L’arrivo

30 di agosto 2024, il caldo è quello della Junior Zagato, classe 1971: niente climatizzatore, ma un’ottima manovella del finestrino, perfetta per mettersi comodi alla guida con mano al volante e gomito sulla portiera, ma non è ancora il momento di tirare fuori il ruggito alfista. Ci aspetta una giornata di grande valore culturale perché la nostra missione a Belgrado è duplice: condividere la passione alfista e divulgare il nostro progetto Woman In Power.  Come vi avevamo anticipato, infatti, la mostra fotografica “Donne e motori? Gioie e basta” è arrivata all’ Italian Institute for Culture, dove è stata esposta durante i tre giorni del Grand Prix e, in occasione dell’inaugurazione Elisabetta Cozzi, fondatrice del Museo, è stata tra i relatori della conferenza Auto Arte, accolta da Roberto Cincotta, Direttore dell’Istituto italiano di cultura e da un folto pubblico. Interessante la presentazione di Aut’Opera (Porsche 996), un progetto unico del rinomato designer Cleto Munari. E’ stato un privilegio incontrare Munari ed ascoltare la sua storia così come la storia dell’auto racontata dal suo proprietario, Cristian Stove.

In serata un raffinato cocktail presso l’Ambasciata italiana insieme all’ambasciatore Luca Gori e a Giorgio Andrian direttore Grand Prix Belgrado.

Elisabetta con Natasha Grom e la presentazione della mostra fotografica

Il racconto di Cleto Munari, la presentazione della mostra all’Istituto Italiano di cultura ed Elisabetta con Giorgio Andrian

Day 2: Scambio culturale e cena con il Principe

Il secondo giorno a Belgrado è stato dedicato alla scoperta della capitale serba. Prima tappa a Koshutnjak, la più bella attrazione naturale della città. Pausa pranzo al Burger Fest in riva al Danubio alla scoperta della zona dei docks con i suoi coloratissimi silos/murales: interessante esempio di riqualificazione urbana. Nel pomeriggio arrivo al Royal Palace per l’esposizione delle stupende automobili. E mentre loro si godevano gli sguardi dei presenti, nell’elegante giardino si celebrava il Made In Italy al Gala Dinner, alla presenza del Principe ereditario Alessandro II. Una serata davvero glamour dove il design delle auto e la moda italiana hanno sfilato in una scenografia davvero suggestiva.

L’area sul Danubio e il Gala al Royal Palace

Day 3: il giorno di Nuvolari

Oggi la parola d’ordine può essere solo “Tazio Nuvolari”. Potete immaginare l’emozione di essere alla partenza della rievocazione dello storico Grand Prix disputato nel 1939 e vinto da Tazio Nuvolari? “Un’incredibile sensazione quella di percorrere un circuito con una storia così particolare pensando di guidare un’auto sulla stessa strada percorsa da Tazio Nuvolari nel 1939″ – ha commentato Elisabetta Cozzi . 85 anni ci dividono da quel giorno, il mondo è profondamente cambiato in un tempo che, visto da qui, con le mani sul volante e il piede pronto sull’acceleratore, sembra passato velocissimo. 3 giri di pista, il pubblico è entusiasta e le sorprese non sono ancora finite. La Junior Z 1300 del 1971 del nostro Museo insieme alla Balilla Coppa D Oro 1935 di Maria Bussolati, direttrice del Museo Mille Miglia  sono state le auto apripista del secondo gruppo. Due auto straordinarie guidate dagli unici due equipaggi femminili composti da Elisabetta Cozzi insieme a Francesca Costalunga di Ruoteclassiche, e Natasha Grom con Andia Kolsh entrambe di Fiva (Fédération Internationale des Véhicules Anciens).

Sulla nostra Junior non poteva certo mancare l’adesivo della Scuderia Sant’Ambroeus!

Le foto del Grand Prix

“Yes, We did it!”

We did it! Ce l’abbiamo fatta! É la frase che più ricorre da domenica mattina” ha raccontato Giorgio Andrian, Direttore del Belgrade Grand Prix. “85 anni fa”, ha poi ricordato Adrian, a vincere fu lo “spirito visionario di orgoglio e sfida nonostante la II Guerra Mondiale fosse già scoppiata“. Grazie quindi a Giorgio Andrian e a tutto il suo team che in collaborazione con la Serbian National Federation of Historic Vehicles e la Commissione Cultura e Gioventù della FIVA ci ha regalato giorni indimenticabili.

Anche ora, nel 2024 è lo stesso spirito visionario di orgoglio che porta anche il museo legnanese a dire “We Did It”: abbiamo fatto la corsa e continuiamo sulla strada di una cultura inclusiva, rispettosa in cui “Donne e motori” sono “gioie e basta”.

E la strada non è finita: la prossima tappa della mostra fotografica sarà a Torino, presso lo spazio Edit dove gli scatti di Camilla Albertini saranno in mostra dal 16 settembre.

Curiosità: La targa è un dono preziosissimo realizzato a mano dal maestro Dino Cognolato: artista iconico per tutti i collezionisti e restauratore straordinario che ha riportato allo splendore le più belle auto d’epoca del mondo.  

La targa e l’equipaggio femminile con Francesca di Ruoteclassiche

Articolo e foto Museo Fratelli Cozzi