Nonostante l’oggetto principe della nostra collezione siano le auto, al Museo non dimentichiamo mai di ricordare i nomi degli uomini e delle donne che hanno contribuito a creare il sogno alfista.
386.236 presenze in 6 giorni, provenienti da 181 Paesi, un bilancio di presenze che permette alla 58° edizione del Salone del Mobile di chiudere con un +12% di presenze rispetto al 2017. 2.418 sono stati gli espositori, di cui il 34% esteri, da 43 Paesi, suddivisi tra Salone Internazionale del Mobile, Salone Internazionale del Complemento d’Arredo, Euroluce Workplace3.0 e S.Project; di questi 550 sono stati i designer partecipanti al SaloneSatellite. Numeri che disegnano una Milano in pieno fermento culturale, dove tradizione e cultura si incontrano. Anche abbiamo dato il nostro contributo.
Dopo l’edizione dello scorso anno in cui il Museo Fratelli Cozzi ha esposto la Montreal, icona di stile oltre che “massima aspirazione dell’uomo in fatto di automobili”, siamo tornati al Fuorisalone, aderendo alla mostra allestita all’Archivio Giovanni Sacchi di Sesto San Giovanni dal Circuito Lombardo dei Musei del Design.
I Musei del Design, lo ricordiamo, completano le loro collezioni con archivi che rappresentano uno straordinario patrimonio fatto di schizzi, disegni tecnici, prove d’autore, esecutivi, note e appunti visivi disegnati dai progettisti durante l’iter di realizzazione di un prodotto.
Nonostante l’oggetto principe della nostra collezione siano le auto, al Museo non dimentichiamo mai di ricordare i nomi degli uomini e delle donne che hanno contribuito a creare il sogno alfista e, tra questi, una menzione d’onore è dedicata sia ai progettisti delle automobili, sia ai designer e agli artisti che hanno voluto celebrare il biscione disegnando in esclusiva trofei dal grande valore simbolico. Ecco perché al Fuorisalone, abbiamo voluto parlare di Lucio Fontana, Agenore Fabbri, Bruno Munari e Giò Pomodoro. Ringraziamo Andrea De Adamich per averci inviato il materiale fotografico e ci complimentiamo con lui perché, questi trofei, LI HA VINTI TUTTI!
Ludovico Gualzetti, curatore della mostra e responsabile Archivio Giovanni Sacchi, ha spiegato la scelta di “privilegiare la mano del progettista che aiuta con il disegno a trovare il concetto dell’oggetto. Gli archivi dei Musei del Design sono un pezzo di storia che i giovani dovrebbero frequentare, anche abbastanza spesso, perché all’interno ci sono queste cose che possono essere non solo di ispirazione ma anche di insegnamento“.
I disegni, i trofei, le riviste, i volumi e i documenti relativi alla progettazione delle Alfa Romeo esposte, sono conservate al Museo nel CozziLab, dove è in corso un importante progetto di digitalizzazione e la documentazione è a disposizione per tesi e percorsi di ricerca.