Angelino: l’Angelo piccolino amico di ogni bambino
2° capitoloANGELINO: L’Angelo piccolino amico di ogni bambino
“Angelino, fermati…dove vai così di fretta e su un’auto.. poi?” Il vecchio custode della fabbrica, era uscito dalla guardiola per cercare di fermare quel piccolo angelo tanto indaffarato a portare un sorriso a tutti i bambini del mondo. Da un po’ di tempo, le ali le usava poco, Angelino si era motorizzato. Da quando aveva incontrato una persona speciale, una “pilotessa”, sì, proprio così, una donna pilota dolce e generosa , Angelino era stato preso dalla febbre dei motori. Non era più lui, aveva dimenticato di usare le sue soffici ali, quel mezzo di trasporto che chissà quanti automobilisti, spesso bloccati in lunghe code di traffico, vorrebbero volentieri vedersi spuntare. Angelino aveva incontrato Miss Speed in Ospedale per una manifestazione di beneficenza durante la quale, la bella e temeraria signora, avrebbe destinato una somma raccolta per l’acquisto di nuove attrezzature per il reparto di Pediatria. Angelino era là, sensibile alle sofferenze di quei bambini che si trovavano a combattere contro qualcosa di sconosciuto, più grande di loro che persino ad un angelo era incomprensibile, per esaudire un desiderio e portare un sorriso. Angelino era visibile soltanto ai bambini, gli adulti non lo vedevano, anzi a loro a volte faceva qualche scherzetto come far volare di mano dei fogli alla caposala o scambiare, nelle cucine, il barattolo dello zucchero con quello del sale, quando nelle pause, le infermiere bevevano il caffè.Quel giorno era una gran festa, la pilotessa che indossava una bellissima tuta rossa, distribuiva doni e dolciumi mentre nell’aria si diffondevano dolcissime note e quando l’ultimo giocattolo fu donato, Miss Speed raccolse tutti i bambini intorno a sé e cominciò a raccontare la storia della Mille Miglia, la storia della corsa che senza dubbio aveva contribuito al progresso dell’automobile. I bambini seguivano rapiti e affascinati le rocambolesche avventure di piloti che correvano tra una straordinaria cornice di pubblico festante in un percorso che attraversava alcune tra le località italiane più cariche di storia e più ricche di bellezze artistiche. Correvano stando stretti in angusti abitacoli, con i piedi arrostiti dai tubi di scarico posti sotto il pianale in lamiera, e manovravano con affanno grossi volanti di legno. Odore di olio bruciato… brusio di lamiere scricchiolanti, ma ne valeva la pena. Il pubblico li considerava eroi, li ammirava per la loro temerarietà. Quella signora l’aveva incuriosito parecchio e, alla fine della festa decise di seguirla perchè voleva sapere tutto di lei, non aveva mai visto una donna correre in auto, di solito sono gli uomini ad essere più appassionati di motori e velocità. Alla fine della festa, i bambini rientrarono nelle loro camerette stanchi ma felici di aver trascorso una così bella giornata. Miss Speed si accomiatò dalle autorità e si diresse all’uscita per tornare alla sua auto rossa scoperta che l’avrebbe riportata a casa. Angelino, in un batter d’ali, s’infilò e si nascose nel sedile posteriore di quella macchina piccola e veloce e i suoi occhi si soffermarono sulla lunga chioma di capelli neri della donna che il casco conteneva a stento e che svolazzavano facendo arrivare alle sue narici un profumo di miele e mandorle amare. Quella donna gli piaceva non tanto per il suo aspetto fisico, ma per il coraggio e la bontà che aveva dimostrato di avere. In ospedale i bambini erano rimasti affascinati e lui più di ogni altro sapeva riconoscere l’intensità di quella luce di gioia e di curiosità che aveva letto nei loro occhi.
Non perdere la prossima puntata per scoprire la storia di Angelino. Scritto e ideato da Elvira Ruocco