Nel settembre del 1976, fu presentata a Baia Domizia, in provincia di Caserta (sessanta chilometri a nord di Napoli, mia città natale) l’Alfasud Sprint. Due mesi dopo fu in mostrata anche al Salone di Torino.
La carrozzeria nacque dalla matita di Giorgetto Giugiaro, mentre la meccanica, eccetto l’aumento di cilindrata, era la stessa della versione berlina (motore boxer montato in posizione longitudinale e trazione anteriore). La scocca fu sottoposta, al trattamento zincrometal contro la corrosione.
La gamma dei colori comprendeva: Bianco Capodimonte, nero, rosso Alfa, grigio Nisida metallizzato, blu Posilipo, bruno Cilento.
Il dr. Marchetti inserì anche me tra i collaboratori che furono impegnati per questa presentazione alla stampa italiana ed estera. Era un po’ che mancavo da Napoli per impegni di lavoro e di famiglia, quindi fui ben felice di andare a respirare un po’ d’aria nativa. Ricordo che partii per Napoli qualche giorno prima con i mie due bambini che lasciai alle cure della nonna paterna.
L’hotel, il Marina Residence di Baia Domizia, a due passi dal mare, era molto confortevole, si mangiava divinamente e aveva un’immensa piscina circolare intorno alla quale tutte le sere per intrattenere gli ospiti, ballerini in costume si esibivano in una serie di danze caratteristiche del luogo.
La sera, al rientro dei giornalisti dalla prova su strada che si svolgeva su un percorso che portava al Santuario di Santa Maria dei Lattani (820 metri sul mare), aveva luogo la cena e subito dopo iniziava un intrattenimento musicale di cui era protagonista la cantante Marisa Rampin, che non avrei mai immaginato di incontrare dopo tanti anni. I primi di ottobre del 2007, in una panetteria di Saronno trovai un volantino che pubblicizzava una serie di incontri di cabaret presso un noto ristorante di Saronno che, guarda caso, è attaccato alla ex concessionaria dell’Alfa Romeo. Lo presi incuriosita e rimasi piacevolmente sorpresa nel vedere che in programmazione c’era una serata con Marisa Rampin. Ci andai e portai con me una foto che ci ritraeva insieme in una di quelle serate a Baia Domizia pensando di farle cosa gradita. E così fu perchè si ricordava del dr. Marchetti, di me e di tutto lo staff dell’Alfa.
Sebbene fosse stata presentata alla stampa internazionale, l’Alfasud Sprint fu commercializzata inizialmente solo in Italia. Nonostante alcuni difetti di carrozzeria poi superati (il più noto era l’entrata di acqua nell’abitacolo), piacque, fu ben accolta dagli Alfisti e si affermò poi anche nei Paesi europei, Francia in testa.
Questo coupé ha avuto numerose versioni per un totale di 1.028.237 unità prodotte:
1979, cambia denominazione in Alfasud Sprint Veloce
1982, l’Audelta realizza come prototipo l’Alfasud Sprint 6C, che rimane prototipo
1983, con l’uscita di scena dell’Alfasud berlina il nome diventerà solamente “Sprint”
1983, al Salone di Ginevra viene introdotta la versione Sprint 1.5 “Quadrifoglio Verde”
1987, La Sprint Quadrifoglio Verde adotta il motore 1.7 della 33 Q.V.
L’Alfasud Sprint non si è fatta mancare diverse versioni speciali e versioni destinate al mercato estero:
Alfasud Sprint Veloce 1.5 Plus (1981)ALFASUD SPRINT VELOCE 1.5 TROFEO (1982)
Alfasud Sprint Speciale (1983)
Sprint 1.3 Trofeo – x mercato Francese (1984)
Sprint 1.5 Quadrifoglio Verde Balocco – x mercato Francese (1984)
Sprint 1.5 Quadrifoglio Verde Gran Prix – x mercato Tedesco (1984)
Sprint 1.5 Quadrifoglio Verde Gran Prix – x mercato Francese (1986)
Sprint 1.5 Quadrifoglio Verde Salon de Genève ’86 – per mercato Svizzero (1986)